Linee guida da seguire alla vigilia di un prelievo:
DIGIUNO, perché prima del prelievo?
Prima del prelievo viene spesso consigliato di osservare il digiuno, che consiste nell’evitare di assumere cibo o bevande (ad eccezione dell’acqua) per un periodo di almeno 8-10 ore . Il motivo è semplice: a seguito dell’ingestione, gli alimenti e le sostanze complesse vengono scomposte in componenti più elementari, che sono assorbite e riversate poi nel circolo sanguigno. Alcuni di questi elementi potrebbero interferire con l’esito di determinati esami del sangue.
Il digiuno diventa infatti obbligatorio nel caso in cui, tra gli esami da eseguire, rientrassero:
C-Peptide, Colesterolo, Glicemia, Insulina, Trigliceridi, Elettroliti, Calcitonina, Sideremia ed alcuni Test dinamici (come la curva glicemica).
Il digiuno non è strettamente necessario (si può cioè consumare una colazione leggera circa 2 ore prima del prelievo) per gli esami di infettivologia (epatite A, B, C, D, HIV, toxo‐test, citomegalovirus, rosolia, herpes virus, monotest, varicella), per alcuni esami ormonali (progesterone, testosterone, FSH, LH, estradiolo, beta‐HCG) e per i marcatori tumorali (PSA, CEA, Alfa‐fetoproteina, CA 19‐9, CA 15‐3, CA 125).
Cosa fare e non fare durante il DIGIUNO
- Durante il digiuno è consentito bere acqua
- Si dovrebbe invece evitare di fumare e bere alcolici per tutta la durata del digiuno. Tale astensione diventa di 24 ore se tra gli esami da eseguire rientra anche il test γ-GT o GGT (Gamma-glutamil Transferasi)
- Il pasto che precede il digiuno deve essere simile a quello abituale (dieta equilibrata), evitando quindi eccessi o restrizioni
ATTIVITA’ FISICA
L’attività fisica svolta i giorni precedenti dovrebbe essere normale evitando eccessi o particolari sforzi fisici.
FARMACI
Prima dell’esame si consiglia di non assumere farmaci che possano interferire con le determinazioni diagnostiche.
E’ tuttavia opportuno informare sempre il proprio Medico o il Personale Sanitario dell’assunzione di particolari farmaci o per chiarire ulteriori dubbi al momento del prelievo.
ALTRI ESAMI:
Per alcuni esami (come il Breath Test al lattosio, oppure il Breath Test Helicobacter pylori) potrebbe essere necessario seguire delle indicazioni dietetiche specifiche.
Parlane sempre con il tuo Medico o segui le indicazioni del Personale Sanitario dei nostri laboratori.
Cerca il Laboratorio più vicino a te Dove siamo o contattaci qui sul sito.
Ricerca CRIOGLOBULINE
Prima del prelievo il paziente deve seguire la sua dieta abituale, ovvero quella raccomandata dal medico. E’ consigliabile astenersi dal fumo, dal caffè e dall’esercizio fisico, nelle ore precedenti il prelievo venoso. Osservare un digiuno di almeno 10-12 ore.
Raccoglieremo il campione con una siringa e una provetta per sierologia mantenuta ad una temperatura di 37 C°.
Monitoraggio FARMACI
Fenobarbital – Carbamazepina – Fenitoina – Teofillina – Acido Valproico – Digossina – Ormoni tiroidei
I pazienti non devono assumere il farmaco da monitorare la mattina del prelievo.
Prima del prelievo il paziente deve eseguire la sua dieta abituale ovvero quella raccomandata dal medico. E’ consigliabile astenersi dal fumo, dal caffè e dall’esercizio fisico nelle ore precedenti il prelievo venoso. E’ necessario un digiuno di almeno 8-10 ore.
Altre indicazioni utili:
- Per informazioni sulle modalità di raccolta di alcuni esami ( Modalità di raccolta per esami più comuni) rivolgiti sempre al Personale del Laboratorio. Cerca quello più vicino a te Dove siamo o contattaci qui sul sito
- Se sei a conoscenza di una particolare reazione, informa l’addetto al prelievo in modo che provveda ad eseguirlo in posizione distesa
- Per qualsiasi disturbo accusato dopo il prelievo avvisa senza indugio il Personale Sanitario
Puoi trovare tutte le informazioni riassunte in questa infografica:
Per altri dubbi o informazioni contattaci qui sul sito o cerca il laboratorio più vicino a te.
Bambini: come rendere il prelievo il più possibile indolore?
Se è necessario affrontare una situazione potenzialmente stressante, spesso si tende a nascondere ai bambini quello che avverrà. Si pensa infatti di risparmiare loro l’ansia dell’attesa.
In realtà i bambini sono bravissimi a percepire la stessa ansia dei loro genitori e sicuramente non gradiscono scoprire di essere stati tenuti all’oscuro. Hanno invece già sperimentato che possono affidarsi alle scelte dei loro genitori ed avere fiducia in loro.
Cosa fare allora?
I bambini con meno di tre anni non sono ancora in grado di esprimere verbalmente le loro emozioni; di conseguenza si esprimono con il pianto. Se il bambino cade mentre gioca e si fa male, più che per il dolore piange per lo spavento. A volte, prima di piangere, si gira ad osservare la reazione del genitore: se il viso del genitore è tranquillo per il bambino significa che non è successo nulla di grave, spesso si rialza e continua a giocare; se invece il viso del genitore è spaventato, allora il bambino scoppia in un pianto disperato.
Per questo è bene mantenere sempre la calma per trasmettere al bambino il messaggio: “stai tranquillo, è tutto sotto controllo”.
Preparare i nostri piccoli li aiuterà ad affrontare meglio la situazione, senza la paura di ciò che non si conosce. Come? Anticipando loro questa “prima volta” e spiegando a grandi linee come avverrà.
Se il vostro bambino ha meno di 3 anni è meglio avvertirlo solo due o tre giorni prima. E’ importante dire che andrà in laboratorio con la mamma, il papà o un’altra persona familiare e ripetere le spiegazioni più volte per rassicurarlo.
Se il vostro bambino ha tra 4 e 10 anni, la spiegazione semplice e veritiera potrà essere data una settimana prima per permettergli di riflettere e fare domande.
Chiedere sempre se e quale giocattolo vuole portare con se in laboratorio. Potrebbe inoltre essere utile paragonare il prelievo alla puntura di una zanzara. Di sicuro non è opportuno proiettare sui nostri figli eventuali fobie personali degli aghi o del sangue.
Se uno dei genitori è meno ansioso, è consigliabile che sia lui/lei ad accompagnare e rassicurare il bambino.
Infine, è sicuramente controproducente usare la figura del medico come “minaccia” per convincerli a fare qualcosa: interiorizzerebbero la figura medica come un pericolo. Consigliamo invece di rendere questa figura familiare e magari portare il bambino con sé in occasione del proprio prelievo, facendo notare che è una procedura senza pericoli o particolare dolore.
Dire sempre la verità in modo appropriato aiuta i bambini ad affrontare le difficoltà. Se i genitori sono i primi ad agitarsi per il prelievo, il bambino percepirà l’eccezionalità della situazione e la vivrà probabilmente in maniera conflittuale.
Dopo il prelievo è infine necessario rinforzare gli aspetti positivi della nuova esperienza. Si farà in modo di sottolineare il coraggio dimostrato e si farà notare che non si trattava di una situazione dolorosa o di cui avere paura. Ormai il prelievo non potrà più spaventare!